Ritengo essenziale valutare l’opportunità di un investimento da tutte le angolazioni possibili. Affinchè questo possa essere considerato “perfetto“ occorre che soddisfi tre fondamentali necessità: liquidità, rendimento e sicurezza. Non si puo’ pero’ pretendere di ottenere il massimo da tutte e tre, salvo incappare in spiacevoli sorprese.
Il diamante copre certamente il fattore sicurezza avendo un alto valore intrinseco, quindi indipendente ed al di sopra di qualsiasi rating bancario. Offre un rendimento non troppo alto (diffidate da chi vi offre condizioni troppo allettanti) ma costante nel tempo, almeno cosi’ dimostrano le statistiche degli ultimi 30 anni che tranne qualche rara e fisiologica eccezione dimostrano una bassa volatilità (differentemente ad es. dall’oro). La liquidità invece puo’ risultare a volte un po’ piu’ complicata rispetto ai canoni standard, sempre che l’ivestitore non si tuteli assicurandosi nel medio/lungo termine un’interlocutore che gli garantisca il riacquisto (negli ultimi tempi molte aziende si sono attrezzate per tale scopo, garantendo all’investitore in diamanti una maggiore tranquillità in tal senso).
Diventa quindi fondamentale capire cosa non si deve fare quando si vuole collocare una quota dei propri assets finanziari in diamanti, per non rischiare di rendere tale investimento inadeguato o inopportuno.
Al fine di risultare il piu’ schematico ed il meno dispersivo possibile, elenco qui di seguito cio’ che ritengo sia da evitare:
- Fatto 100 il patrimonio in questione, investire in diamanti piu’ di 10 potrebbe risultare sconveniente (vedi liquidità).
- Per chi è abituato a controllare quotidianamente l’andamento del proprio patrimonio in termini di rendimento potrebbe non trovare soddisfazione per qualche anno (l’obiettivo è conservare il potere d’acquisto nel medio/lungo termine).
- I diamanti sono commercializzati alla fonte in dollari. Occorre quindi fare attenzione al rischio cambio e non sottovalutare l’ipotesi di una svalutazione del dollaro che porterebbe una minusvalenza. Al contrario un apprezzamento del dollaro porterebbe un ulteriore beneficio economico.

- L’acquisto di diamanti non certificati da GIA,IGI, HRD (e pochi altri) potrebbe dare adito a controversie sulla valutazione qualitativa del diamante, avendo gli istituti gemmologici parametri a volte differenti e, in qualche caso, non completa buona fede.
- Eviterei l’acquisto di diamanti da fornitori non appartenenti al settore specifico o privi di esperienza o comprovata reputazione. Attenzione percio’ a tutti coloro che offrono condizioni apparentemente allettanti senza giustificarle dettagliatamente e concretamente. Alcune banche, ad esempio, stanno offrendo già da un pò di tempo, diamanti a prezzi esorbitanti e a condizioni perlomeno sospette.
- Evitare accuratamente di investire in diamanti che hanno subito un qualsiasi trattamento: hpht, laser drilled, irradiazione, ecc. Fare quindi molta attenzione a qualsiasi commento inserito nella certificazione che purtroppo non viene evidenziato come dovrebbe.

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