Comprendere come è tagliato un diamante consente all’acquirente di capire cosa è importante valutare per effettuare un acquisto consapevole.Spesso capita che gli stessi rivenditori non

siano in grado di spiegare in maniera esauriente quali siano i principi che rendono un diamante ben tagliato o meno, sottovalutando cio’ che io ritengo la caratteristica piu’ importante nella scelta tra un diamante e un altro.
In parole povere posso tranquillamente affermare che tanto migliore e’ il taglio tanto piu’ il diamante brillerà e risplenderà di luce scintillante!

 


I laboratori di gemmologia internazionali hanno diversi criteri per classificare il grado di taglio.
Sono tre fattori principali che determinano il grado di taglio di un diamante, vale a dire: proporzioni, simmetria e lucidatura (proportions, symmetry, polish).


Proporzioni

Da quando Marcel Tolkowsky (conosciuto come il padre del taglio a brillante dei diamanti) nei primi anni del ‘900 ha definito quali sono le proporzioni ideali per sfruttare al massimo la riflessione e rifrazione della luce che entra in un diamante per poi uscirne idealmente, ha posto cosi’ le basi per considerare le proporzioni di taglio una caratteristica fondamentale per definire la qualità del diamante, senza pero’ escludere gli altri due fattori che lavorano di concerto.

Le sfaccettature della corona fungono da finestre attraverso le quali la luce entra in un diamante.
Le faccette del padiglione sono gli specchi che riflettono la luce attraverso le faccette della corona.
Secondo le leggi ottiche, l'angolo di incidenza che equivale all'angolo di riflessione determina dove devono essere posizionate le faccette e quali angoli sono in relazione tra di loro.
Di conseguenza le faccette dipendono l'una dall'altra per consentire alla luce di entrare e uscire da un diamante. Si potrebbe quasi dire che agiscono in simbiosi tra di loro.
Osservando le tabelle dei vari laboratori gemmologici, diventa chiaro che le faccette padiglione più profonde richiederebbero che le faccette della corona fossero piu’ basse, mentre padiglioni piu’ bassi dovrebbero avere faccette della corona ad angolo più ripido, il tutto per offrire il miglior ritorno della luce all’occhio dell’osservatore.
L'angolo di incidenza e riflessione è chiaramente visibile nella seguente immagine:


Sul lato destro del diagramma la luce "colpisce" la faccetta del padiglione a 40 ° e lascia la faccetta a 40 °. Lo stesso si ripete sul lato sinistro dove la luce "colpisce" la faccetta del padiglione a 33 ° e lascia la faccetta a 33 °.
In entrambi i casi la luce viene riflessa quando gli angoli sono maggiori dell'angolo critico, mentre la luce esce dal diamante quando l'angolo è inferiore all'angolo critico.

SIMMETRIA.

La simmetria è l'accuratezza della disposizione delle faccette in posizione radiale così come la precisione dei punti di incontro sul diamante.
Su un diamante rotondo, la corona e il padiglione sono posizionati a 45 ° l'uno rispetto dall'altro. Le faccette sopra e sotto la cintura sono posizionate a 11,25 ° e 22,5° rispetto alle rispettive principali e a 22,5 ° l'una all'altra.
Inoltre, tutte le faccette all'interno dello stesso gruppo devono avere dimensioni identiche. Anche i gruppi di facette devono essere alla stessa distanza dalla tavola per produrre una cintura che sia parallela alla tavola e faccette a stella di uguale lunghezza.
Anomalie nella simmetria portano automaticamente alla deviazione degli angoli delle faccette, compromettendo così l'attrattivo splendore di luce in un diamante.

 

LUCIDATURA.

Anche se tutti i criteri precedenti fossero soddisfatti, se un diamante non fosse lucidato correttamente, comprometterebbe le sue prestazioni luminose.
Le superfici delle faccette non devono avere abrasioni, linee , tacche, cavità o altri segni di abrasione derivanti dall’uso ruota diamantata
Occorre specificare che la superficie del diamante è anisotropica , vale a dire che esistono aree più dure di altre che producono zone “morte” ove risulta complicato lucidare le faccette. Diventa quindi indispensabile che il tagliatore identifichi tali aree per poterle evitare e rendere cosi’ le superfici delle faccette perfettamente lucide “a specchio”, cioe’ prive di qualsiasi graffiatura o difetto.
Nelle certificazioni gemmologiche i diamanti sono penalizzati da qualsiasi differenza rispetto alle proporzioni, simmetria e lucidatura ideali.

Con l'avvento dei nuovi strumenti ad analisi ottica il risultato derivante risulta essere sempre piu’ accurato, dando cosi’ vita a classificazioni precise che offrono garanzia assoluta di qualità.
Questa è una delle ragioni per le quali il triplo excellent è divenuto un importante parametro commerciale di riferimento, cosi’ come l’ideal cut, sinonimo di perfezione di proporzioni taglio.


Ecco quindi come risultano nelle certificazioni internazionali le classificazioni di taglio che diventano determinanti per la determinazione del prezzo, ma soprattutto della luce, scintillio e brillantezza del diamante.

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