Nel mondo degli operatori finanziari l'investimento in oro o altri metalli preziosi, opere d'arte e immobili, costituisce una diversificazione importante dell'asset allocation che non puo' prescindere dall'attribuzione di una quota di beni rifugio al portafoglio di un investitore evoluto. In India ed in Cina, ad esempio, la quota di risparmio destinata all'acquisto di oro é astronomica (centinaia di tonnellate al mese) grazie ad una tradizione culturale radicata ad ogni livello sociale ed al desiderio di salvaguardarsi dai timori di un futuro incerto.

Vi presento un grafico:

 

 

L'oro e i diamanti sono una riserva di valore di lungo termine e nonostante alcuni anni di ribassi, hanno conservato il loro potere di acquisto per migliaia di anni a differenza di molte valute di carta che sono state svalutate o spente del tutto. Ad esempio l'oro che sosteneva la sterlina inglese agli inizi dell'800 ora vale oltre 250 $ contro l'equivalente valore attuale della sterlina stessa, cosi' come l'oro che copriva un singolo dollaro USA oggi vale molto di piu' della cartamoneta stampata oltre 40 anni fa. Oltre ad essere una riserva di valore di lungo termine, l'oro ed i diamanti sono una forma di denaro che agisce come una polizza d'assicurazione contro un sistema finanziario pericolosamente indebitato, garantendo una solida protezione contro eventuali calamità di una criptofinanza che potrebbe rivoluzionare il modello di business attuale. Il diamante, cosi' come e piu' dell'oro e degli altri suddetti beni , rappresenta l'eccellenza, se non l'apice del concetto di bene rifugio. Non si capisce quindi come finora si sia sottovalutata l'importanza di tale aspetto. Mi sentirei di dire che l'investimento in diamanti ha caratteristiche intrinseche che per molti aspetti lo rendono anche piu' interessante rispetto all'equivalente in oro o altri beni rifugio.

In primo luogo il rapporto tra valore e volume/peso che puo' consentire il facile trasferimento di un ingente valore da una parte all'altra del mondo. Se per esempio consideriamo un milione di euro di valore otterremo:

1 diamante di circa 8 Ct. D-IF diametro 13 mm., peso 1,6 grammi

oppure

1 valigia (o l'equivalente volume) di oro 24 carati del peso di 30 kg

Va da se che tale paragone risulta ancor piu' evidente se associato alle opere d'arte ed inapplicabile per cio' che riguarda i beni immobili.

Le fluttuazioni dei prezzi negli ultimi anni dimostrano come i diamanti mantengano un lento ma progressivo aumento del valore negli anni (grazie alla politica di controllo dei prezzi esercitata dalla De Beers) mentre l'oro é spesso frutto di speculazioni che portano ad un'alta volatilità. (grafico diverso da quello sul web) Mentre la perdita di valore di molte opere d'arte e soprattutto di una certa tipologia di immobili ha perso di recente molto dell'appeal che tradizionalmente li rendeva tra gli investimenti piu' appetibili.

Per coloro invece che desiderano rimanere nell'anonimato l'acquisto di un diamante da investimento puo' risultare invisibile a chiunque e rimanere esente da tassazioni, imposizioni fiscali e commissioni di gestione. Per non menzionare la facilità di custodia o di sottrazione all'attenzione di terzi, caratteristica che pochi altri beni oltre al diamante possono vantare.

A differenza dei lingotti d'oro o di altri prodotti finanziari, ne si puo' godere dell'estrinseca bellezza indossandolo (montato su anelli, orecchini, collane,ecc.) con la certezza di non alterarne il valore. Non sottovaluterei inoltre l'aspetto emotivo di chi, destinando una piccola quota dei proprio patrimonio nell'acquisto di diamanti, percepisce la soddisfazione e l'orgoglio di possedere il bene piu' prezioso al mondo da poter eventualmente tramandare alle future generazioni.

Non vorrei dilungarmi oltre sui molteplici aspetti che rendono l'investimento in diamanti una soluzione degna di considerazione, ma focalizzerei ora l'attenzione sugli elementi che, per motivi legati alla disinformazione o alla superficialità, rendono questo prodotto avvolto da un alone di mistero che crea inevitabilmente scetticismo e distacco.

Primo tra tutti il timore di acquistare un diamante “falso” o con caratteristiche diverse da quelle descritte. Sono finiti, secondo me, i tempi dove ci si metteva nelle mani del gioielliere di fiducia sperando in un trattamento serio ed onesto. Ora chiunque potrebbe essere indipendente adottando poche ma semplici precauzioni. Innanzitutto, una volta definita la qualità e le dimensioni di riferimento, è indispensabile acquistare un diamante certificato G.I.A., H.R.D. o I.G.I., cioè le tre istituzioni gemmologiche internazionalmente riconosciute ed accettate. Molto meglio se i diamanti in questione sono sigillati dai suddetti laboratori che avranno già apposto l'iscrizione al laser (logo originale con relativo numero di certificato identificativo) sulla cintura della pietra. Il diamante in questione diventa cosi' un articolo inequivocabilmente identificabile ed inconfondibile (come potrebbe essere un'auto di una certa marca e serie), con la conseguente opportunità di poterne confrontare il prezzo in qualsiasi esercizio commerciale o istituzione finanziaria. Questo inevitabilmente rende la vita piu' complicata ai commercianti del settore che devono competere con tutti i loro concorrenti cercando quindi di acquistare a loro volta a prezzi sempre piu' convenienti. Questa sana competizione pero' produce un risultato positivo per l'acquirente finale abbassando notevolmente lo spread tra il prezzo all'origine e quello finale. L'effetto benefico che ne deriva rende quindi l'eventuale disinvestimento (cioè la rivendita del diamante acquistato) molto meno penalizzante rispetto ai tempi passati, in accordo con la logica che se il prezzo base di acquisto é interessante, la vendita risulterà piu' semplice e conveniente. Va sottolineato inoltre che molte società che operano nel settore dei diamanti da investimento offrono ai loro clienti l'opzione di riacquistare i diamanti venduti garantendo il rendimento conseguito dall'andamento di mercato. Questo va a sfatare un altro luogo comune che spesso disincentivava i potenziali investitori in quanto si riteneva non sapessero dove ricollocare il prodotto acquistato.

Altrettanto priva di fondamento è la preoccupazione che manchino riferimenti chiari relativamente ai prezzi e alle quotazioni dei diamanti. Per smentire senza ombra di dubbio tale supposizione basta consultare il Rapaport Price List (ufficialmente riconosciuto come riferimento per tutti i diamond dealers del mondo) dove si puo' facilmente verificare il prezzo di qualsiasi diamante in commercio. Si puo' altresi' consultare, attraverso il report annuale, la Rapaport Diamond Price Statistics che illustra l'andamento di mercato di ogni singolo diamante, potendo trarne utili considerazioni ai fini finanziari e speculativi.

Vorrei, per concludere, spendere due parole per provare ad identificare la tipologia qualitativa ideale per un diamante da investimento. L'esperienza da me acquisita nell'ultimo trentennio insieme ai report statistici che individuano le fluttuazioni di mercato di tutti i diamanti negli ultimi decenni, mi portano a pensare che esistano diverse qualità e carature da privilegiare e che ogni area geografica ne prediliga una differente. Dovendo quindi operare una scelta, mi preoccuperei innanzitutto di rispettare i parametri illustrati precedentemente, quindi, definito il budget da attribuire all'investimento, opterei per la qualità piu'esclusiva (D-IF-triplo Excellent-Nil con certificazione GIA) sia perché é risultata essere la piu' performante negli ultimi 25 anni, ma soprattutto per la impareggiabile sensazione di possedere con il bene piu' raro e prezioso esistente in natura, cioè il diamante, anche quello piu' esclusivo tra questi.

 

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